Facciamo una legge, tanto non la attueremo, furbi noi.
Correva il mese di gennaio dell’anno 2024 e in Regione si partoriva una legge che istituiva una figura, che, soltanto per il suo nome, figurerà per sempre nell’album dei record.
Veniva infatti istituita la figura del, udite udite, “Difensore civico e garante delle vittime di reato e delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nonché del Garante per l’infanzia e l’adolescenza e del diritto alla salute e dei diritti delle persone con disabilità”, da leggere, ovviamente, tutt’un fiato.
L’anno cominciava bene, infatti la legge era la prima dell’anno.
La denominazione della nuova onnicomprensiva figura figurava e figura in ogni articolo, ma che dico, in ogni comma, talchè il testo è lungo ma ripetitivo, inutilmente ripetitivo. Probabilmente la scelta è dovuta alla necessità di riconoscere importanza alle molteplici funzioni del futuro omnia-garante.
Ma, come in ogni favola che si rispetti, arrivò l’orco, o il lupo cattivo, o il re odiatissimo che si frappose fra la legge e la sua applicazione lasciando il prestigioso ufficio scoperto.
A oggi, infatti, nessun difensore e garante di ogni bene è stato nominato e un tanto senza che l’opposizione abbia emesso un belato o senza che la maggioranza abbia avvertito la sensibilità di adempiere alla sua stessa legge, che pure rimane un rimarchevole risultato.
Va da sè che le pratiche del già, e solo, difensore civico si accumulino, così come quelle del già garante dell’infanzia, ma queste sono inezie che non riguardano le sfere alte del potere lucano che, mannaggione, veleggia a un livello più alto, ma tanto più alto che non risulta visibile all’occhio umano.
Ora qualcuno, cioè io, dovrebbe chiedersi perché mai una regione si munisca di una legge per non attuarla, lasciando scoperto un settore che ogni paese civile, invece, preferisce far funzionare e bene.
Le ipotesi sono varie:
Attuare una legge? Che barba e che noia.
Chi ci mettiamo?
Accorpando le figure ci tocca sacrificare qualche vassallo, molto difficile.
A chi tocca scegliere?
Deve passare la nottata.
Qualcuno sta meditando una legge che riformi la nuovissima legge ma finora ha avuto da fare.
Nel silenzio del potere ognuno può decidere il perché.
Rimane da affrontare il discorso sulla sensibilità, responsabilità e inadempimento della doverosa attuazione della legge, ma siamo in Basilicata, quindi ciccia, chissenefrega tantonessunoprotesta, e pensiamo, piuttosto, alla interruzione del pubblico servizio nel pieno della crisi idrica che è meglio. NO!, neanche di questo si può parlare, cavolo. Insomma non rompete e basta, chè, noi, dico le semidivinità che siedono in consiglio regionale, stiamo pensando.
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