In cammino verso le elezioni comunali di Potenza

In cammino verso le elezioni comunali di Potenza

Potenza città d’arte.

Messe in archivio le regionali, che comunque vadano, non cambieranno la nostra più o meno disgraziata vita, comincia il cammino per il rinnovo del consiglio comunale di Potenza. Ora sappiamo tutti che Potenza è una città che ha tutto e, pertanto, ai nuovi amministratori non toccherà che aggiustare qualche dettaglio, nonevèro.

Questo blog si prende la briga, quindi, di segnalare le eccellenti opere d’arte, mai abbastanza celebrate da una cittadinanza sempre avara di complimenti.

Orbene, la struttura riportata in foto, invero un’opera d’arte mai abbastantemente reclamizzata, rappresenta simbolicamente la tipica porta del campo di rugby, il cui attraversamento, da parte di un pallone ovale, a una certa altezza, significa “meta”, cioè il raggiungimento dell’obiettivo. Obiettivo che l’amministrazione di Potenza, centra ogni volta, senza sbagliare un colpo.

L’opera d’arte è sita in piazza Vittorio Emanuele II, già piazza 18 agosto, si affaccia sulla vallata posta a sud di Potenza, quella attraversata dal Basento, per intenderci, non porta targhe e dissimula una funzione operativa dismessa, cioè qualcuno può ritenere, guardandola, che sia servita a qualcosa, ma, evidentemente, quel qualcuno non è un intenditore d’arte e presume che qualunque cosa debba per forza servire o essere servita per qualcosa. Beh, permettetemi di sorridere. L’opera proprio nel momento in cui suscita pensieri di funzionalità, ebbene, raggiunge lo scopo dell’arte, quello, cioè, di ricreare nell’immaginario una scena del mondo reale. Ed è qui che sta la sostanza del simbolo, amici miei ignorantelli.

Ora cosa chiedere all’amministrazione che verrà?

Di fare un’altra meta, magari approfondendo gli esperimenti già in atto che prevedono l’eliminazione dei cestini per le vie pubbliche, mantenendo il palo metallico che li sostiene. Cosa potranno simboleggiare ce lo inventeremo, diamine, ma di sicuro tappezzare la città di pali per cestini senza cestini, temo che tradirà definitivamente la vocazione artistico-sperimentale della città di Potenza, un autentico serbatoio di politici artisti che, iddio ci preservi, continuano a proliferare.

Grato di un tanto e di quant’altro sapranno inventarsi mi è gradito tappezzare i giorni a venire e fino all’elezione del nuovo Sindaco, con altre eccellenze artistiche, anche se so già che i giorni non basteranno per elencarle tutte.

Perchè a Potenza, Roma con le sue chiese, ruderi e sculture, pitture e piazze, gli fa un baffo.

Un cittadino felice.

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