L’agenda dei lavori urbani, ormai, è dettata da fattori estemporanei e esterni, di certo non dalla loro oggettiva necessità.

La prova sta tutta nella decisione di operare il risanamento del tratto di via Acerenza, annunciato, urbi et orbi, come si trattasse della realizzazione dell’aeroporto nella piana di Tito. I lavori, infatti, si faranno perchè fra un pò deve transitare, proprio di lì, il giro d’Italia. Evidentemente se non fosse stato deciso quel percorso i lavori non sarebbero stati fatti così di corsa, dopo decenni nei quali a nessuno è fregato niente.

Miseria della politica che non prova neanche a essere seria.

Giro d’Italia, visita del Papa, non so, Mattarella che viene a passare la Pasquetta, ma fantasticando, se il Re d’Inghilterra avesse preferito Potenza a Ravenna, se il Real Madrid venisse a giocare un’amichevole per i buoni rapporti con Macchia, se Cristo si allungasse da Eboli, se Dante, redivivo scrivesse “nel mezzo del cammin di via Pretoria”, se Trump e Putin si incontrassero in campo neutro al Grande Albergo, ecco, se qualcuna di queste ipotesi si avverasse, di certo avremmo una città migliore. Diversamente non ci spetta e via Acerenza potrebbe aspettare altri ventidue anni, fino cioè al prossimo giro d’Italia.

Ma c’è anche un aspetto positivo. Ora che i grandi registi del mondo guarderanno il video dell’annuncio dei lavori, che non potevano più aspettare -ah, le matte risate- di sicuro vorranno ingaggiare sindaco e assessore al ramo quantomeno per una serie televisiva. Questa riguarderà tutti i rioni, gli angoli e gli incroci, i parchi e i vicoli della città, e sarà tutto bello e nuovo, senza una buca, senza un’asta di un ex cestino, senza un cantiere e senza il parapetto di corso diciotto agosto, che sta per compiere i quindici anni di strisce bianche e rosse.

Sarà un bel giorno.

Quindi rinculando ringraziamo le nuove promesse del cinema, che, detto per inciso, recitano pure senza gobbo.