Vittime della giustizia e silenzio istituzionale.

Vittime della giustizia e silenzio istituzionale.

Forse è la categoria più diffusa, ma non se ne parla mai. Chissà perchè.

Italia Viva, il partito di Renzi, ha avanzato una proposta di legge per l’istituzione di una giornata nazionale per le vittime degli errori giudiziari. Un’idea pregevole, considerando che le vittime di errori giudiziari sono molte. Tuttavia, il concetto dovrebbe essere debitamente ampliato: non si dovrebbero includere solo coloro che sono stati vittima di una decisione sbagliata, ufficialmente riconosciuta come tale, ma anche coloro che hanno subito errori mai scoperti, vittime ritenute insignificanti, che, non avendo risonanza nazionale, finiscono per essere trascurate e marcire nel proprio dolore.

Inoltre, dovrebbero essere incluse anche le vittime di errori giudiziari che si verificano durante le indagini, come le migliaia di persone che ogni anno subiscono una carcerazione preventiva ingiusta e infondata. È fondamentale considerare anche le vittime della giustizia omissiva, quella che ignora o finge di non vedere, quella che non interviene, quella pigra o interessata. Pensiamo alle vittime di concorsi pilotati, di incarichi discrezionali affidati al “cagnolino fedele”, con tanti meritevoli frustrati da scelte vergognose. Pensiamo a chi denuncia situazioni che vengono frettolosamente archiviate per svuotare gli armadi, oppure su quelle indagini svogliate, ritenute noiose o di poco rilievo sociale, fino a quelle cause decise anche solo per antipatia verso una delle parti o uno degli avvocati, completate da decisioni prese per simpatia verso l’altra parte.

Può sorgere il dubbio: “Come ti permetti di dubitare della giustizia?” Io non dubito a prescindere, ma sono consapevole che queste situazioni possono accadere e accadono, punto. Le relazioni brevi possono tanto, a qualsiasi livello, perché fintanto che non saranno istituite camere stagne tra politica e giustizia, poteri economici e le categorie sopra citate, non si potrà uscire da questa situazione per la materiale impossibilità che le rispettive autonomie possano rimanere indenni dagli intrecci personali.

Tuttavia, sembra che il governo stia mettendo da parte l’iniziativa di Italia Viva, temendo che possa acuire il presunto scontro tra politica e magistratura, uno scontro che, in effetti, è solo ipotizzato e mai si è verificato, accennato ma sempre abortito. Del resto, perché farsi del male a vicenda? È per questo che una riforma seria della giustizia è lontana, poiché le filiere corte si frappongono e le presunte riforme hanno finalità ambigue. Abolire, per esempio, l’abuso di atti d’ufficio non tendeva a favorire una politica trasparente, piuttosto a liberare le mani dei politici timorosi, con la conseguenza che si sono liberate soprattutto le mani dei politici amministratori più spregiudicati.

Pertanto, una seria riforma, che accorci i processi – vero grande problema, presumibilmente il più importante con effetti gravi anche sull’economia – sarà possibile solo se si punterà a una giustizia giusta che non intacchi la dignità del cittadino, frequentemente infangata da una burocrazia giudiziaria semplicemente vergognosa, e che non si scontrerà con le prerogative, i privilegi e le tutele di magistrati da un lato e politici amministratori dall’altro.

Infine, cambiando discorso, ma non troppo, se la sinistra iniziasse a dedicarsi a questioni serie, per esempio se procedesse finalmente a una vera e propria autopsia post-elettorale, darebbe una spinta a tutta la politica, giacché ne beneficerebbe anche la destra al governo, troppo libera di mani, scarsa di genialità politica e poco visionaria, talvolta limitata culturalmente.

Tocca sempre all’opposizione promuovere il miglioramento generale, poiché senza problemi di governo, può avere visione e libertà di pensiero. Tuttavia, dato che la partitocrazia, con la sua complicità, solidarietà, lottizzazione e consociativismo, impedisce ogni forma di vero progresso, la situazione appare piuttosto grave.

Ecco.

Bacioni, estensibili.

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