Storie metropolitane.

In una città di un paese di un continente, dei quali non si conoscono i nomi, c’era un amministratore che usava imporre la sua personale legge.

Aveva una casa di pregio che fittava, ma il bagno non scaricava nella fogna perchè fogna, lì, pare non ci fosse, con conseguenze, raccontano, nefaste. Infatti il tubo si intasò.

Intervenne l’azienda competente e pure i vigili urbani per questi rigurgiti maleodoranti. Insorsero i vicini ma il nostro amministratore, impavido, impose la sua legge, a dargli manforte pare intervenne altra e importante autorità del luogo.

La cronaca racconta che il vigile intervenuto mantenne alta la testa per niente intimorito dal rango dell’amministratore, ma tutti, fin da allora, manifestarono solidarietà per una eventuale malaugurata ritorsione.

Insomma una storia di m….., come tante altre e chissà se poi vera o inventata.

Speriamo sia inventata, perché noi sogniamo amministratori non arroganti, ma benevoli, altruisti e pure gentili, e non solo in campagna elettorale, ma il timore è che sia vera.

Meno male che da noi cose del genere non avvengono, perché noi siamo una gran bella isola felice, e non badate a Franti che sta dando di matto per le risate.