Un asilo di 60.000 bambini.

Un asilo di 60.000 bambini.

Un ghiacciolo al ragazzino, per favore.

Potenza (ma chissà se anche altre realtà) è un asilo infantile.

Se fai una denuncia per un grave disservizio, tosto c’è qualcuno che ti dice, col dito puntato, che quel disservizio, o un altro simile o più grande, c’era con l’amministrazione precedente, senza neanche rendersi conto che, semmai, tu avevi denunciato anche quello.

Al netto di una popolazione di vittime designate (della cattiva amministrazione, della inciviltà dei più, delle raccomandazioni, delle filiere politiche, sei privilegi di pochi ecc.), esiste una moltitudine di tifosi, sempre schierati gli uni contro gli altri come ragazzini in un cortile, quindi ragazzini anche loro, inconsapevoli di esserlo, magari, però, con la presunzione di essere cittadini maturi.

Che palle!

Trovarteli accanto quando denunci l’amministrazione loro avversa e contro il giorno dopo se l’amministrazione è diventata la loro, o, meglio ancora, se sono stati loro a cambiare la squadra del cuore.

E, come i ragazzini nel cortile, non si stancano mai di tirarsi palle di neve contro, di dirsene di tutti i colori e di servire il loro padrone.

Così i media, se possiamo chiamarli tali, dei quali un paio schierati ciecamente o spudoratamente, sempre e comunque, col sindaco, capaci di inneggiare anche all’ovvio, capaci di esaltare la normale amministrazione come fosse straordinaria ed eccellente amministrazione, capaci di rendersi poco credibili da soli, schierati come i ragazzini di cui sopra. Gli altri più pilateschi, vilmente pilateschi.

Che barba!

Illegibili.

Come inascoltabili sono gli interventi in consiglio comunale, anch’essi acriticamente schierati, in un’eterna schermaglia fra juventini e interisti.

L’onestà intellettuale è merce rara, ci si offre al vincitore o lo si combatte ottusamente.

Il senso di sazietà che ha raggiunto la nostra società ha cancellato il pensiero critico, quello autenticamente politico e quando non c’è più politica, c’è il deserto, neanche squarciato da una sperduta oasi ogni tanto. Il deserto delle idee. Rimane viva la corsa per il potere, da esercitare non democraticamente ma in maniera prepotente e saccente.

Senza politica, coi suoi scossoni, i suoi contrasti di vedute, di progetti, di obiettivi, c’è solo la pancia satolla alla ricerca del dolcetto di troppo che fa solo male, perchè non nutre, ma distrugge.

Per questo mi chiedo quando Potenza dismetterà i pantaloni corti, quando i potentini diventeranno cittadini. Forse un tempo lo sono stati. Ora di sicuro no.

Lo penso da tempo: a Potenza manca l’aria, si soffoca,

si muore.

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