Sono io o sono loro? Questo è il pobblema.
Senza ombra di dubbio, è una forma di apatia insidiosa quella che mi avvolge, un torpore che mi interrogo su dove mai potrebbe condurmi.
Provo a descriverla. Quando mi capita di guardare il TG3—e il discorso non muta granché con gli altri telegiornali nazionali—solo una notizia su quarantasette riesce a catturare la mia attenzione. Ad esempio, quando narrano dell’arresto di due giovani in un remoto paese, trovati in possesso di 300 grammi di marijuana e 50 di cocaina, non provo né indignazione né stupore. Piuttosto, mi ritrovo a riflettere, con una sorta di cinico distacco, su quanti quintali di droga continuino a circolare inosservati. E così, questa notizia, che si ripete con cadenza settimanale, mi lascia indifferente. Apatico, dicevo.
Le notizie politiche, poi, sembrano favole grottesche, intrise di nonsenso e mediocrità. Le liti per una poltrona, che squarciano coalizioni e alleanze, non sono altro che la manifestazione di una guerra tra egoismi e ambizioni. Una guerra tra arrivisti privi di talento e visione. E così, anche queste vicende non riescono a suscitare in me alcuna emozione. Per fortuna, riesco a sfuggire a questa apatia, che pure mi preoccupa, evitando di guardare i telegiornali più di una volta ogni tanto.
Mi dico che devo lavorare su me stesso. Non è possibile restare ai margini del mondo quotidiano, con le sue notizie, i suoi aggiornamenti, i suoi slogan. Non posso permettere che tutto ciò mi lasci indifferente.
Eppure, mi fermo a riflettere: sono io l’errore, o sono i telegiornali a essere privi di valore? No, non può essere. Un circo tanto costoso, con una struttura affinata nei decenni, professionisti e risorse, non può essere scadente. Quelle notizie devono avere un senso. O forse no? Che le vacanze pasquali siano iniziate bene dal punto di vista turistico a Matera, è davvero una notizia? Importa a qualcuno, o sono io l’unico a cui non interessa? O forse non interessa davvero a nessuno? Una flebile speranza si affaccia all’orizzonte.
Ma se sono loro a non suscitare interesse, perché non migliorano? La risposta è semplice: se i ponti crollano, le strade per Maratea restano chiuse per anni, e la burocrazia è la peggiore d’Europa, come possiamo aspettarci che i telegiornali siano attrattivi? È vero, cavolo. Se abbiamo il fisco più caro d’Europa e il sistema che restituisce meno in termini di servizi pubblici, cosa possiamo pretendere da un carrozzone televisivo che spaccia squallidi fatti per notizie?
Ma Meloni si sta facendo apprezzare nel mondo! Caspita! Ci aspettiamo un effetto a cascata su tutto. Certo, se non fosse che, nel suo partito, avanzano solo coloro che hanno metabolizzato mediocrità, banalità e servilismo. E nella coalizione, pure.
Ma Meloni parla inglese! Meloni è il simbolo del sogno italiano: da un rione di Roma ai vertici mondiali!
Facciamo finta che sia tutto vero, ok. Ma anche con Maradona e dieci giocatori mediocri, una squadra avrebbe perso la partita. Quindi, ciccia.
Al prossimo TG ci saranno i menù di Pasqua, l’elogio dell’agnello di pasquetta e l’ennesimo arresto di un disgraziato dedito allo spaccio di spinelli. Bene, io uscirò in bici.
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