Stanco di essere preso in giro.

Stanco di essere preso in giro.

Irrimediabilmente stanco. Per una vita ho dovuto: preoccuparmi se mi fregavano nelle file, stare attento al furto della moto, della bici e dell’auto e vedermi rubare la moto, la bici e l’auto, sebbene residente in una città che si presume, ed è, davvero poco attrattiva, tenere ben stretto il portafoglio per paura dei borseggiatori, avere

Irrimediabilmente stanco.

Per una vita ho dovuto:

preoccuparmi se mi fregavano nelle file, stare attento al furto della moto, della bici e dell’auto e vedermi rubare la moto, la bici e l’auto, sebbene residente in una città che si presume, ed è, davvero poco attrattiva, tenere ben stretto il portafoglio per paura dei borseggiatori, avere pazienza quando avevo chiesto giustizia, confrontarmi con una burocrazia inefficiente, nata stanca e totalmente incompetente (è di oggi la risposta datami dall’Acta su una domanda specifica: non lo sappiamo, ribadita dall’ufficio traffico del Comune), pagare subito il dovuto e aspettare anni per i rimborsi, pagare l’abbonamento per il parcheggio e non trovarne puntualmente, vegliare sul parcheggio per evitare di rimanere chiuso da un’altra auto, stare attento alle pozzanghere perché le auto non badano ai pedoni, attraversandole a sostenuta velocità e inzuppandomi tutto, aspettare davanti uno sportello che l’addetto chiudesse una telefonata personale, vedere un rinvio di una causa scritto sulla porta del magistrato dopo un paio di ore di attesa, aspettare mesi per la firma di un decreto ingiuntivo, vedere le forze dell’ordine rispondere a una denuncia di furto: l’hanno rubata anche a me), stare attento ad attraversare le strisce pedonali perché gli automobilisti non le rispettano, frequentare bagni pubblici sporchi e senza carta igienica, aspettare un treno in ritardo, fare la fila sulla Basentana per un restringimento di corsia, vedere i pochi giovani rimasti in città urinare, ubriachi, nella pubblica via, vedere il teatro cittadino chiuso per mese e mesi, veder sparire i cinema dal centro storico, vedere cantieri eterni nella città, opere pubbliche inutili e realizzate nel tempo libero, vedere marciapiedi inutilizzabili, strade costellate di buche e gente inciamparvi dentro, parapetti pericolanti rimanere lì a vita, sapere che l’unica cosa che sa fare il tuo comune è non pagare o pagare i debiti soltanto quando ci è costretto da un commissario ad acta, assessori non capire niente, consiglieri ancora meno, governatori dal martedì al mercoledì, nomine dirigenziali clientelari, raccomandati a ogni concorso, e politici sparare puttanate a piede libero.

Stanco del pressappoco, della superficialità e delle facce toste.

Stanco, infine, di andare all’estero e vedere che una vita serena è possibile.

Non so voi, ma io mi sento preso per il culo.

E, come dice chi mi vive accanto, se siamo schiavi degli Stati Uniti e in subordine dell’Europa, cavolo, non fateci più votare per quei buoni a nulla che non servono a niente, ma fateci votare direttamente per il Presidente degli USA e dei comandanti europei.

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