L’esordio del sindaco Telesca, alla fine, non mi sembra trionfale, tutt’altro.

Preceduto dalla visita della polizia municipale per una sopraelevazione evidentemente di dubbia legittimità, stante la normativa severa che attiene ai centri storici, accompagnata dalle vicende attinenti all’acquisto di un immobile come consigliere dal suo comune di appartenenza, evenienza che pare abbia profili contrastanti con le norme in vigore in tutt’Italia, ora che ha formato buona parte della giunta (e anche la costruzione di una giunta a tappe fa intravedere contrasti sopravvenuti e di non facile soluzione), è circondato già da curiosi racconti e disapprovazione politica proveniente dalle sue stesse parti.

Infatti un assessore rimasto in carica per una decina di minuti e rinnegato prima che sorgesse il sole fa anche capire che la tanto decantata chiarezza di idee e programmi sbandierati in campagna elettorale era solo un modo per apparire sicuri come quando mio padre fischiettava, se a bordo di un natante, per allontanare la paura.

Ma poi le critiche, ancora un pò velate e non ancora spietate, ma comunque dignitose, di tanti esponenti del centro sinistra, fanno capire come la delusione e la rabbia risiedano fra gli stessi suoi sostenitori.

Gli uffici comunali che, poi, nicchiano nel dare risposte chiare, che chiedono pareri che non arrivano, lasciano intravedere una situazione davvero non delle migliori.

Gli annunci che ancora oggi riempiono i titoli dei giornali contraddicono una realtà ben evidente, senza convincere nessuno.

Si parla di tradimenti già all’indomani dell’accordo dei Lego, del non rispetto di accordi e la creazione della giunta ha seguito finora logiche inspiegabili o quanto meno malamente spiegabili, e meglio ancora politicamente totalmente inspiegabili.

La gente comincia a mormorare e il programma dei cento giorni sbandierato in campagna elettorale e nei giorni seguenti dovrà ormai essere realizzato in scarsi 85 giorni.

Insomma ci si aspettava un esordio davvero migliore e sembra proprio partito male. Peccato, la sicurezza mostrata finora scricchiola e la testarda decisione di non dar conto delle questioni immobiliari lascia perplessi.

Sbaglierò, ma c’è già una strana voglia di tornare al voto.