La sindrome di Berlusconi

La sindrome di Berlusconi

Suvvia, di Berlusconi ce n’è uno solo. Sì ma in scala ne trovi tanti.

La sindrome in esame è una forma di psicosi scoperta negli anni novanta del secolo scorso.

Non che non esistesse già, ma è finita al centro degli studi degli scienziati di tutto il mondo a seguito di un esemplare sviluppatosi, cresciuto e pasciuto nel milanese in un ambito particolare a cavallo fra mondo dello sport, dell’industria, del terziario avanzato e del mondo delle comunicazioni, per sfociare in politica.

Prende il nome da tal Silvio Berlusconi, imprenditore, proprietario di una squadra di calcio che portò a vincere pressocchè tutto e poi politico, a lungo primo ministro italiano. Noto anche per l’amore per la vita e per le donne, dicono ne avesse fatte di cotte e di crude, processato dai giudici di mezza Italia, condannato, assolto, prescritto, condusse anche una battaglia politica contro le cosiddette toghe politicizzate.

Ebbene, già dai suoi primi successi a finire ai giorni nostri, la sindrome di Berlusconi colpisce ovunque, anche in territori dove non si gioca la Champions e dove un assessorato vale come un ministero.

E quindi gli scienziati dell’Università di Castelluccio Superiore hanno cominciato a studiarne il fenomeno così come sviluppatosi in terra di Basilicata.

E’ bello notare, hanno desunto gli esimi studiosi, come il fenomeno avvenga come in scala: tipo da una squadra che vince nel mondo a una squadra che arranca nelle serie minori; oppure tipo da un premierato a un assessorato e per interposta persona; da canali nazionali televisivi a una emittente locale, da quotidiani e periodici nazionali a un quotidiano locale, dalle prestigiose firme nazionali alla firma di un editorialista locale. Ecco, tutto in perfetta scala, come fosse da uno a diecimila, ma perfettamente proporzionato.

Gli scienziati dicono che è una sindrome che può essere vinta. Col tempo, adeguate terapie mirate a tenere i piedi ancorati al suolo e la mente educata a non identificarsi col Padreterno, mantra studiati personalmente, qualche tonfo terapeutico, qualche collaboratore fuori asse, magari scelto proprio per, e tanta, ma dico tanta meditazione, anche camminata.

Questo sembra sia stato studiato dalla scienza per non ammalarsi cronicamente di berlusconismo.

Ovviamente i test continuano e sembra si profili all’orizzonte nientepopodimenochè un vaccino, sì, un vaccino, magari sponsorizzato da Speranza, chè è sempre un’eccellenza a riguardo. Magri, chissà. Vedremo.

Bacioni, distribuibili equamente a destra e a manca.

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