Roba da non credere.
Ma che dici.
Roba normale.
Inerpicandomi per una contrada potentina mi beavo del perfetto manto stradale che, a memoria d’uomo, non vedeva un intervento estetico chirurgico che fosse uno.
Ero felice, l’auto scorreva senza sobbalzi ed erano ben disegnati i contorni e le linee di mezzeria. Roba da sentirsi a Colonia o a Ginevra, perbacco.
Poi, bell’e buono, il sogno è svanito e sono ripiombato nel medioevo cittadino, buche, buche con acqua, e tutto il catalogo delle scempiaggini stradali. Risvegliato alla realtà, al ritorno ho cercato quale fosse l’area di confine fra la Germania e la Basilicata e l’ho rinvenuto a un certo punto, dove in linea orizzontale, pressocchè perfetta quest’ultima, finiva il paradiso degli automobilisti per entrare nel mondo dei fuoristradisti.
Ora la curiosità è sapere perchè il confine è stato stabilito proprio là, non un centimetro prima, nè uno dopo. Ma qualunque sia il motivo rimane inspiegabile la differenza di trattamento, quasi fossero due regioni distinte, due comuni distinti, due mondi separati e quel confine segnasse come un punto di rottura, tipo due aree soggette a regimi diversi, che so, uno liberale e uno comunista, oppure uno industriale e l’altro naturalistico.
Più prosaicamente ho pensato che la strada buona doveva consentire l’approdo facile a qualcuno di importante o trattato da importante e credo di esserci andato vicino; altre spiegazioni non avrebbero uguale brillantezza logica, vivendo nel paese nel quale vige il “io sono io e tu non sei un cazzo”.
L’indomani, dimentico dell’esperienza stradale, recandomi al centro storico, mi sono imbattuto in una situazione comica. Nella salita che porta dalle scuole di via del Popolo a piazza Prefettura hanno piantato un segnale stradale che indica l’inizio della zona pedonale.
Solo che lo hanno montato all’inverso e, quindi, l’area pedonale viene indicata nella via del Popolo, anzichè in piazza Prefettura con annessa intersecante via Pretoria.
Ho riso, fotografato e capito che gli anziani non hanno mai torto. Questi ultimi usano parlare per proverbi e uno che ricordo da bambino era “chi ben comincia è a metà dell’opera” e riportandomi alla nuova amministrazione comunale ho dovuto convenire che, perbacco, un esordio così scoppiettante, nel senso di comico, dovrà pur significare qualcosa, in questo caso di emblematico.
Certo, questo segnale piantato al contrario non lo addebito al Sindaco, ma l’incuria, la superficialità, la pochezza mostrata nei due esempi or ora raccontati, ben riferibili comunque alla lunga al sindaco, ne qualificano l’esordio iconicamente, non bastasse quel popò di roba che ancora si ostina a non chiarire, il sindaco con annessa dirigenza, quasi fossimo nella scenetta di Totò che si beccava gli schiaffoni e non reagiva perchè lo schiaffeggiatore era convinto fosse un altro.
Insomma una Potenza all’incontrario, questa si presenta ai nostri occhi. E io, da buon cittadino, ho cominciato a provare a camminare all’indietro, a pranzare cominciando dal caffè e a pretendere la sentenza prima di notificare l’atto di citazione, così sarò un bravo cittadino.
NdR: Anche il titolo è scritto al contrario, vuoi vedere che devo allenarmi solo io?
Bacioni, cumulabili per un buono pasto.
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