Chi sarà il migliore stavolta?
Dopo le dimissioni, non spiegate da nessuno, dell’amministratore di Acta, pare sia stato bandito il nuovo reclutamento del migliore futuro amministratore immaginabile al mondo.
C’è chi lamenta che il bando non cambi in nulla da quello precedente, in virtù di una continuità di “cattiva” amministrazione giammai preventivata dagli elettori dell’impavido attuale sindaco che, pare, aveva assicurato trasparenza e meritocrazia.
Si lamenta, ancora, che la scelta cadrà non sulla verifica delle capacità, ma a insindacabile giudizio dell’amministrazione, e, quindi, cadrà su un fido scudiero a prescindere dalle sue qualità, capacità, potenzialità.
Ora io non mi ero illuso che potesse cambiare qualcosa, certo, non pensavo si potesse andare peggio, ma ognuno coltiva le proprie ingenuità senza curarsi della realtà.
Piuttosto a sorprendere è chi si era illuso che fosse cambiata qualcosa.
Ma, a onor del vero, qualche avvisaglia si era avuta da subito. Presentarsi alla città con una plateale costruzione, visibile a occhio nudo a distanza, in tutta Italia assolutamente vietata, costituiva un bigliettino da visita ineccepibile. Ma tutti hanno chiuso gli occhi, non hanno visto, hanno sopportato, non hanno denunciato.
Ora vorrei preannunciare a tutte le persone di buona volontà che ambiscano a dirigere Acta, di non illudersi presentando una domanda con curricula ricchi e strapieni di titoli, perché, secondo il mio modesto parere, è inutile concorrere in quei posti di comando gestiti dalla politica, perché questa ha sempre, fra i suoi pedoni, il più bravo, competente e affidabile. Gli altri, se va bene, sono i secondi, più probabilmente i primi fra i non idonei. E questo non lo dico io, ma l’esperienza maturata facendo domande da autentico dilettante, cioè col mero piacere di partecipare, senza neanche sapere perché mai fossi stato superato da tizio o da sempronio, essendomi sempre state negate le valutazioni cosiddette comparative.
In politica, che governi la destra, la sinistra, o quelle coalizioni chiamate centro destra o centro sinistra, che governino i 5 stelle, con la lega o col PD, non cambia nulla. I sistemi sono sempre gli stessi. E chi arriva nuovo nuovo, non ci pensa neanche un secondo a cambiare sistema, a dimostrare che è nata una nuova epoca, che le cose finalmente andranno meglio, macchè. Gode del “finalmente tocca a me”, unico principio trasversale applicato con rigore oserei dire del tipo Zen.
Alla fine non so se chi si illude ancora, sia sincero o non protesti per ottenere qualcosa, magari facendolo preventivamente. Non lo so. Ma qualche dubbio mi residua, incapace come sono di pensare che esista ancora cotanta ingenuità.
PS: la prova che viene premiata la “capacità di filiera”, che non è neanche un surrogato della vera capacità, ma è una fictio usata in politica, che si attua osannando il fido di turno già prima del suo insediamento, sta tutta nel fatto che le cose non cambiano mai e vanno sempre male, chiunque sia il prescelto, segno che l’uomo davvero capace, la politica, non ha alcuna intenzione di andarselo a cercare.
Bacioni, estensibili in famiglia.
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