Eravamo esportatori di civiltà, una volta, poi, qualcosa è cambiata.
C’è una grande differenza fra un italiano, soprattutto se meridionale, e un europeo qualsiasi, ed è lo stupore che contraddistingue un italiano al cospetto di qualcosa che funzioni, a fronte della inesistente reazione dell’europeo.
Che un servizio sia decente, per noi, è l’eccezione, mentre che sia scadente è la norma. Ancora oggi, dopo anni, un sorriso di beata felicità ci sfiora quando un Freccia Rossa spacca il capello in fatto d’orario, per esempio, e merita un commento positivo, se non un bel post sui social, come quando qualcuno si ricovera per un problema, viene curato e, all’uscita, si sente in dovere di sperticarsi in ringraziamenti ed elogi per il trattamento, sopraffino, ricevuto, cioè quello che doveva essere.
C’è sempre, però, un contrappeso, quindi, in effetti, un’altra differenza fra italiani e resto d’Europa esiste. Questa consiste nell’indifferenza nei confronti di un uso spensierato delle istituzioni, da parte dell’italiano, e dalla inorridita reazione dell’europeo. Una sangiulianata (per rimanere nell’attualità, ma purtroppo ogni trimestre ci imbattiamo in una diversa e nuova dissacrazione delle istituzioni), per dire, in Italia provoca ironia, sarcasmo, buonismo, al più polemica politica ben indirizzata a guadagnare consenso e nulla più, quindi moralismo da quattro soldi, insomma tutto il catalogo dell’ovvio a parti ogni volta invertite, con un primo ministro che difende l’indifendibile fino alla esasperazione che si sfoga un licenziamento sempre sommesso e alla fine pure con un sentito e accorato “mi dispiace e grazie per quanto brillantemente fatto”. All’estero provocherebbe un sobrio disprezzo con dimissioni immediate e un altezzoso silenzio, tipo la faccia di una signora ben vestita che, a una festa, coglie un tale che si libera dell’aria repressa nella pancia pensandosi solo. Cioè, per l’italiano è la solita menata, per lo straniero è qualcosa di indecente ed eccezionale.
Accade anche a livello locale. Un sindaco costruisce liberamente in centro storico una tettoia metallica che squarcia il panorama e al più il potentino fa spallucce. All’estero avrebbero liquidato la questione con un pubblico benservito. Il Comune svende la sua proprietà a chi non può acquistarla e con metodi non previsti? Il potentino se ne frega, uno straniero, nella sua città, avrebbe spedito tutti i responsabili a scopare il mare, senza clamori, ma con un breve comunicato, accompagnato dal disprezzo generale.
Per un’Europa davvero unita bisognerà limare queste differenze, magari a favore dell’Europa, giammai dell’Italia; oppure rimarcarle definitivamente, semmai aggiungendoci, per tenere le debite distanze, la legalizzazione della raccomandazione, la promozione automatica di posizione per i familiari delle figure apicali e un aumento di stipendio per gli amici stretti.
Bacioni, europei.
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *