Non sono mai stato così bene come da quando mi sono ammalato.
Il sindaco di Genova ha il cancro. E’ candidato alla presidenza della Regione.
Pare che un altro candidato alla presidenza, tal Morra, stravagante ex parlamentare dei 5 Stelle, abbia invitato i liguri a pensarci bene a votarlo, proprio perchè ha il cancro, quasi fosse un argomento politico.
La miseria umana non ha limiti e nei 5 Stelle non ha risparmiato le forze.
Io a Bucci lo voterei.
Perchè chi si porta dietro una malattia e non si piange addosso, ha un’umanità superiore a chiunque altro. La ferita con la quale convive lima le asprezze del carattere e ne acuisce la sensibilità. Sa cosa significa essere severi con se stessi e lo pretende meno dagli altri. Conosce l’autodisciplina ed è comprensivo nei confronti di chi non riesce ad averne. Non conosce la pigrizia, perchè non vuole sprecare il suo tempo. Ama la vita per come sa essere crudele e generosa. Sorride sinceramente e apprezza il sorriso degli altri. Non è presuntuoso, perchè sa che la presunzione è il difetto più clamorosamente ridicolo in una persona. Riconosce il potere della malattia, ma non la maledice, la asseconda, la coccola, la cura e alla fine le è perfino riconoscente perchè gli ha regalato il gusto della vita che altri faticano a conquistare.
Chi è seriamente malato non è ambizioso, perchè sarebbe troppo incoerente con la consapevolezza della sua piccolezza. Ama la precisione e far bene le cose. Per il seriamente malato il “qui e ora” è la regola vissuta, non un’idea da assimilare.
Una malattia seria rende grandi, maturi e nello stesso tempo restituisce l’ingenuità del fanciullo.
Non so chi, ma ricordo che qualcuno mi confessò “non sono mai stato così bene come da quando mi sono ammalato”.
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