Peggio delle pecore.

Peggio delle pecore.

Il genere umano ha rinunciato definitivamente all’intelligenza.

Una volta si parlava al bar. Usciva fuori di tutto: pensieri filosofici, accostamenti irriverenti, bestemmie, scommesse, ironia, satira, sfottò, i tuttologi avevano il loro palcoscenico, ridotto ma senza regole, niente politicamente corretto, censura e moralismi dell’ultima ora.

Ora al bar non si passano più le giornate, non si fa salotto, un caffè, due chiacchiere e via, nessuno ci passa più le ore.

Il tempo, però, lo si passa davanti alla TV. Davanti allo schermo la fantasia è tarpata, l’uscita geniale è al massimo per uno o due compagni di divano, ma lo spettacolo è garantito. Certo, edulcorato, rispetto al bar, vietate battutacce, turpiloquio e ammesso solo il politicamente corretto (che barba), il moralismo, l’enfasi esagerata.

Il fatto è che se al bar, stando fra amici, le intelligenze trovavano spunti di assoluta o superficialità o genialità, in una sorta di dialogo semi socratico, che, attingendo alla mera speculazione dialettica, potevano toccare apici impensabili, in TV il piattume è assicurato, garantito, da “soddisfatti o rimborsati”, per dire.

Su accadimenti, seppur naturali, di una certa importanza, i protagonisti televisivi danno sfogo alla banalità più raffinata, spacciandola per approfondimenti, ignari della monotonia e della povertà dei risultati.

Ora siamo ai sondaggi, quasi si trattasse di elezioni amministrative democratiche, quando sappiamo che di democratico non hanno nulla, non potendosi certo eleggere chiunque e non votando tutto il popolo dei fedeli, ma una oligarchia ristretta e selezionatissima.

Parlarne tanto e in maniera così sprovveduta e avventata, riduce un accadimento comunque importante o storico, in una finale di champions, con tanto di commentatori, ola del pubblico e moviola su una smorfia di un cardinale.

Dire che papa Francesco non lo avrebbe apprezzato, sarebbe, comunque, anche questo avventato e presuntuosamente/falsamente elitario, piuttosto si può dire che in tanti non lo apprezzano questo circo mediatico, che svilisce i fatti rilevanti a fatti di paese.

Il decoro, il rispetto e, qua ci sta benissimo, la sobrietà, sono virtù in disuso. Hanno vinto i social e la TV che è diventata il social più sofisticato, quello cioè che rimane spazzatura, ma al quale puoi soltanto partecipare guardando e non intervenendo. Ma arriverà anche questo momento, potremo mettere il like o la emotion all’intervento del direttore del tal giornale, e anche lasciare un breve commento e sarà il massimo della partecipazione, il compimento del più rivoluzionario imbarbarimento e cioè la riduzione dell’uomo a spettatore, per giunta neanche della sua vita, ma di quella degli altri.

Siamo il gregge più obbediente del mondo animale. Noi, alle pecore, facciamo un baffo.

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