Politicamente improprio.
Mattarella dopo aver bastonato Putin, bacchetta anche Trump. Interpreta il disagio europeo, di fronte ai due colossi, e la voglia di rivalsa, un rigurgito di dignità di un’Europa da tempo destinata a fare da accessorio alla politica mondiale.
L’aver scelto Mattarella per questo ruolo coraggioso, ma pericoloso, anche perché in antitesi con la politica internazionale di Meloni, ne fa o il pollo da sacrificare o l’eroe 5.0.
Le sue sortite sono palesemente una censura verso le due potenze da parte di chi, storicamente, avrebbe poco da vantare, ma tant’è.
A Putin ha contestato di poter o voler essere il nuovo Hitler e a Trump ha contestato la politica dei dazi.
Con quale titolo, delega o mandato, non è dato capire. Di sicuro non in concerto col governo, il che lascia perplessi. Infatti in tema di politica internazionale, dove gli equilibri sono per definizione precari e le decisioni sempre rischiose, parlare senza concerto col governo, è leggermente destabilizzante per l’Italia intera. Ma sappiamo benissimo come i contrasti politici di noialtri si guardino bene dal curare l’interesse del paese. Mattarella, se non agisce da solo, cosa impensabile, lo fa di concerto con quella parte dell’Europa che guarda a sinistra. Ma la politica internazionale è strategia, tattica, lungimiranza e, di sicuro, agire, Mattarella e il governo, ognuno per i fatti propri, è da scellerati. Che, poi, gli stati dell’Europa cosiddetta unita, facciano ognuno di testa propria è la prova che di unito in Europa c’è ancora molto poco.
Le beghe per il potere interne la fanno sempre da padrone, non esiste un obiettivo comune, non esiste una strategia, non esiste un minimo comune denominatore. Ma ora costruiremo l’esercito più armato del mondo, parola di uomini dabbene, caspiterina! Fuori bilancio. Per sfamare un disgraziato, occorrerà non sforare dal bilancio, per una bomba si potranno accumulare debiti. Non so giudicare la scelta, non ne ho i mezzi, ma l’operazione “amiamoci” potrebbe durare anche un paio di lustri, durante i quali potremmo anche ritrovarci provincia della Cina o frazione della Germania, oppure ancora, tornare come ai vecchi tempi, con lo Stato Pontificio, il Regno delle due Sicilie, il granducato di Parma e le tre repubbliche marinare. Per dire.
Sempre e solo per dire.
Comunque, l’impressione di essere governati dal pressappoco, dal circa e dal magari, comincia a stomacarmi, ma sarà tutta colpa dell’Ozempic.
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