Le visioni.

Le visioni.

Le visioni dei politici santi.

Che le nostre città abbiano un importantissimo problema di sicurezza è un dato di fatto. Che si sia celebrato l’abbandono di qualsiasi tipo di valore o virtù è un secondo e non meno importante dato di fatto.

Contromisure? Lasciamo perdere. Progettazione di una rifondazione sociale? Come no.

Gli elementi degenerativi sono in numero superiore ai quelli rifondanti e vincono per KO.

Intanto la politica nostrana gigioneggia alla grande. E’ notizia di oggi che la maggioranza in regione voglia costituire una sorta di osservatorio permanente che abbia la funzione di, udite udite, raccordare le visioni, chissà dei singoli politici o delle singole formazioni.

Vada per l’osservatorio permanente, vada per il raccordo. Ma è sulle visioni che proprio non mi ritrovo.

A meno che non si tratti delle personalissime visioni dei singoli politici (scusate l’eufemismo) per quanto riguarda le loro altrettanto personalissime carriere o i loro orti da coltivare.

L’esigenza di raccordo fa pensare a un numero di visioni alto, un traffico di idee elevato, panorami futuri molteplici e tutti fantasmagorici.

Peccato che non ce ne siamo accorti. Ma sarà un problema di vista collettiva e, quindi, da bravi educatori, i politici (a-riscusa per l’eufemismo) ci facciano capire quali sono state a oggi queste visioni, al di là della indicazione di un dirigente, di un direttore, di un candidato sindaco.

Oggi al TG3, che rimane una fonte di notizie talmente banali da apparire rivoluzionarie, ho sentito parlare di accoglienza. Non so neanche a cosa si riferissero perché il mio pensiero si è subito spostato alla ineccepibile impossibilità di entrare in Basilicata. Tolti i treni, rimane la Basentana, che costituisce una corsa a ostacoli. Allora ho pensato che, per esempio io, inviti (accogliendo appunto), qualcuno a casa mia, gli sbarrassi nel contempo la porta, chiudendo per scrupolo le strade di accesso a casa mia. Bell’accoglienza, invero.

Per dire, of course.

Perché se non proviamo a ironizzare sulla nostra situazione e le visioni dei nostri politici, diamine, la depressione sociale avanzerebbe di brutto, costringendoci a sedute psichiatriche di popolo, tipo che il tal giorno, alla tal ora, tutti i lucani si stendono su un divano e, tramite uno skype qualsiasi, provano a eseguire una introspezione totale alla fine della quale appare chiara la visione del politico x.

Diavola di una maggioranza, ma quante ne pensa?

Comunque sia questo osservatorio che coordina le visioni un bel gettone lo merita proprio: coordinare il nulla non deve essere facile impresa.

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