Non è mai solo colpa dell’allenatore.
No, non è Motta il guaio della Juventus. A non funzionare è la società. L’anno scorso la Juventus, da un punto di vista del gioco, non partì niente male: aggressiva, propositiva, ma durò una manciata di giornate, poi una lenta involuzione che solo l’esperienza di Allegri riuscì a non rendere tragica, finendo quarta e vincendo la Coppa Italia.
Anche quest’anno non era partita male, come gioco intendo, poi lo sfascio.
Motta che incantò l’Italia col Bologna, non può essere diventato un brocco, è ovvio.
Il male sta altrove. Non aver saputo aiutare il tecnico, anzi l’averne fatto il capro espiatorio è sintomatico di una società allo sbando.
Il cambio a 9 giornate dalla fine del campionato è una sconfitta amara e definitiva. Tudor può fare poco, Bologna e forse anche Roma e Milan vanno più forte, rischia il fallimento totale.
Peccato.
E l’Italia?
Una pena. La Germania sembra una squadra di club, forte. Noi chiusi in difesa a difenderci da una presumibile goleada. Io chiudo questo post sul 2 a 0. Ma ne faranno altri.
Ahimè.
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