Il vero fenomeno.

Il vero fenomeno è Gasperini, c’è poco da fare.
All’avanguardia da sempre, attualissimo e modernissimo, moltiplica il valore di ogni calciatore facendolo rendere più di quello che effettivamente vale. Arricchisce la società che gli dà un giocatore che vale dieci e lui lo restituisce che vale quaranta.
Grinta e agonismo europeo. Giovani e giovanissimi sempre schierati. Pippe che diventano ex pippe e poi campioni.
Appassionato, intransigente, cultura del lavoro e del sacrificio. Con lui i giocatori si guadagnano la pagnotta sudando e rispettando le regole, tattiche e tecniche.
Ci ha abituato al cross di un quinto, come si chiama ora, e gol dell’altro quinto di parte opposta (sebbene con la difesa a quattro questo lo faceva già Zeman qualche anno prima di lui).
Ieri ha sbancato Milano, sponda Milan, con un regalo dell’arbitro, ma con un rigore sacrosanto negato e palle gol a iosa. Holm saettante, dico Holm, tal Djimsiti, dico Djimsiti, a spazzolare e mordere gli attaccanti, Ederson a dominare il centrocampo, e dico Ederson, e l’ex fantasma De Ketelaer a rifinire il giusto.
Giovani? Carnesecchi, Scalvini, Ruggeri, Holm, e gli altri. Dal vivaio ben tre di questi. E poi sconosciuti pescati per il mondo, come Lookman, Kolasinac, Djimsiti, appunto, De Roon, e Koopmaiers.
Dicono che con una “grande” non sarebbe lo stesso. Balle.
Per ora è agli ottavi in Europa, alle semifinali in Coppa Italia e a tre punti dalla zona Champions in campionato, con un bilancio della società in superattivo e prospettive di guadagni straordinarie in un prossimo futuro.
Sì, è lui il fenomeno, altro che Motta, che pure si sta affermando, Italiano, o chi altri.
Per dire.