Il programma elettorale che non c’è.

Il programma elettorale che non c’è.

Una città da rifondare.

Con la speranza che non se ne abbiano a male i redattori dei programmi (?) degli odierni candidati sindaci della città di Potenza, significo che, per Potenza, ci vorrebbe un programma siffatto:

  1. Urbanistica. Consegna della città a un urbanista che abbia superato un concorso di idee non falsato da conoscenze e raccomandazioni e gestito da una commissione di indiscutibili nomi dell’architettura. Nel bando saranno fornite le indicazioni politiche di riferimento, che tradotto, significa “Potenza è questa, ha queste caratteristiche e questi problemi, prego risolverli, previo recupero di spazi e immobili”.
  2. Barriere architettoniche. Ci scusiamo per il ritardo e l’insipienza finora usate. Inutile fare proclami, chè, se no, facciamo come tutti quelli di prima. Ma si assicura pentimento e riscatto.
  3. Buche e marciapiedi. Pur riscontrando una certa consuetudine e anche una particolare affezione per le buche storiche e per i marciapiedi che non vengono sistemati da decenni ovvero la rassegnazione per la mancanza di quelli da sempre annunciati e mai realizzati, varrà la promessa di una buca alla settimana e un marciapiedi a stagione.
  4. I tributi, ormai ai massimi, già è una cosa se si promette di non aumentarli ancora.
  5. Servizi pubblici. Mai più autobus vuoti, mai più scale mobili dell’orrore, mai più secchi d’acqua per raccogliere quella che piove dentro.
  6. Bagni pubblici. Faranno anche gli straordinari. Aperti anche alla domenica. E non si pensi che sia cosa tanto banale. Una pipì, quando scappa, non accetta ragioni.
  7. la burocrazia conoscerà un minimo sindacale di gentilezza e accorcerà i suoi tempi, con verifica della laboriosità del personale periodica e rimozione dal servizio alla terza inadempienza o ritardo.
  8. Centro storico. Possibilmente chiusura alle autovetture, ma decide l’urbanista.
  9. Parcheggi. Come se piovesse, ma non al centro storico, accessibile solo con mezzi pubblici.
  10. Negozi e appartamenti sfitti. Calmierare i canoni comporterà uno sconto sui tributi per il primo quinquennio.
  11. Turismo. Se proprio si deve alimentare Potenza verrà sponsorizzata a ogni livello per quello che è, cioè una rarità quale capoluogo peninsulare più alto d’Italia, e, fiore all’occhiello, via Pretoria, il corso pedonale più lungo che inizia e finisce in un parco.
  12. Sport, impiantistica. Favorita l’iniziativa privata, previa verifica scientifica dell’effettivo fabbisogno e dell’effettiva domanda.
  13. Università. Se non si creano strutture idonee inutile parlarne. Serve un non politico che ne capisca da individuare e spremere come un limone.
  14. Edilizia scolastica e prescolastica. Qua si deve investire. Non so come, però, allo stato.
  15. Ospedale. Parcheggi meno salati, dottori meglio pagati, classe dirigente di valore. Come? Guardare all’allegato “Basta raccomandazioni e filiere”.
  16. Corsi di educazione, civica e non, nelle scuole e anche per adulti, corsi di recupero, anche intensivi, con particolare attenzione per favorire i sorrisi quale condizione per rapportarsi con gli altri.
  17. E infine niente post con l’assessore accanto a una ex buca, niente inaugurazioni in pompa magna, niente autocelebrazioni ( e da questo punto di vista ammetto di non essere certo di garantire per tutti).

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