E a mi zio che je faccio fa?

E a mi zio che je faccio fa?

Perchè non sia una meteora.

Quando un partito dal 3% dei consensi diventa il primo partito necessita di una messa a punto. Detto altrimenti, se non si adegua a un elettorato relativamente maggioritario, rischia di tornare presto nell’anonimato.

E’ successo alla Lega, al Movimento 5 Stelle, può succedere a Fratelli d’Italia.

La gestione familistica e provincialotta che può andar bene dei primi anni di vita, deve lasciare il passo a una gestione professionale che, in politica, si traduce nella costituzione di una classe dirigente fortemente competente, autorevole, che sappia quello che deve fare.

In Basilicata, ed è un modello da riportare sicuramente anche nelle altre regioni, l’individualismo esasperato di freschi consiglieri o assessori, diventati di colpo statisti che alzano la voce, pretendendo poltrone per meriti davvero molto opinabili e che contravviene anche all’ordine che un grande partito deve rispettare, perchè non diventi un’accozzaglia di presuntuosi, sta danneggiando un partito che, se incanalato secondo valori meritocratici, invece che per slogan e i post, potrebbe portare qualcosa di nuovo.

L’impressione è, invece, quella di non riuscire a evitare di adagiarsi sulle recenti vittorie nella convinzione che siano il frutto di una organizzazione perfetta. Il boom è invece scaturito dal desiderio impellente degli italiani di essere governati diversamente da come hanno sempre fatto PD, Draghi, Monti ecc.

Non dimentichiamoci che FdI era l’unico partito all’opposizione di Draghi, come tale premiato dagli italiani, che già prima avevano premiato Grillo che prometteva l’antisistema e poi la Lega che andava contro tutto e tutti, stanchi di un conformismo politico che negli anni li ha soltanto tartassati, e questo nell’esatto significato del termine. Sulla scorta di questa certezza socio-politica, occorre adeguare le strutture umane del partito alle nuove e maggiori esigenze. Serve linfa culturale e politica nuova. Una bottega che diventa impresa rinnova immediatamente i quadri. Un professionista che dal lavorare da solo passa in uno studio associato, cede qualcosa di personale e acquista in efficienza l’intera associazione. E’ talmente elementare che solo uno stupido non può rendersene conto.

A Roma, come in Basilicata e altrove, occorre che il partito di maggioranza diventi davvero un partito serio, non può ancora sentirsi che la sorella del fondatore ha un ruolo importante e il cognato altrettanto, oppure che in Basilicata si litighi per un posto da sindaco disertando i consigli comunali verso i quali il rispetto dovrebbe essere sacro e giammai violato per questioni interne, come tali cosa diversa da ogni interesse pubblico.

Ci riuscirà Meloni a far diventare maggiorenne il suo partito, a sostituire i pantaloni corti con le normali braghe? Lo vedremo presto, perchè se non lo farà, si sgonfierà come è accaduto agli altri fenomeni politici degli ultimi anni.

Parola di Gringo.

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