Cioè, tradotto?

Cioè, tradotto?

L’arte di spacciare il commercio di postazioni con la politica.

Testualmente dal TG3 Basilicata, oggi, sulla crisi (rientrata) nel centro destra in Regione:

Torniamo a occuparci di politica perché è rientrata la crisi nel centro-destra dopo il confronto tra i partiti di maggioranza, ma il dialogo rimane aperto. In vista del prossimo Consiglio regionale, l’opposizione resta critica. Il Punto con Sara Lorusso. Nessuno strappo ma un confronto, seppur a tratti duro, fisiologico e necessario, in una coalizione ampia e con responsabilità di governo. È il commento comune all’indomani della mediazione interna centro-destra dopo la richiesta di verifica avanzata da Michele Napoli, capogruppo di Fratelli d’Italia. Un gesto rivendicato dai Meloniani per favorire quel chiarimento maturo e trasparente, scrivono, utile a rafforzare l’azione di governo e rinsaldare il patto politico tra le forze dell’Alleanza. Prossimo appuntamento di coalizione lunedì pomeriggio, una riunione per preparare i lavori del Consiglio, convocato per martedì 1° aprile. (Polese): “È accaduto in tutte le esperienze passate, in tutti i governi di tutti i colori, che possa esserci un momento di confronto. Noi siamo al governo con l’assessore Mongiello che crediamo stia facendo un ottimo lavoro e in Consiglio ci stiamo distinguendo con una funzione di equilibrio che vogliamo provare a portare avanti”.
Mentre i moderati rivendicano il ruolo di aggregatore, gli azzurri fanno quadrato attorno al presidente Bardi. (Casellati): “Bardi l’ha anche dichiarato che era una cosa temporanea, contingente, che certamente non inficia e non ha inficiato l’Alleanza del centrodestra. È normale che all’interno di un partito si possa anche discutere, ci possono essere anche momenti di tensione. Si vive bene nelle migliori famiglie, fa parte di una normale dialettica politica, la maggioranza è coesa sia a livello nazionale che a livello regionale, non c’è nessun problema”. Intanto la Lega, confermando la solidità della maggioranza, prosegue l’attività con i giovani del partito attraverso la scuola di politica in vari appuntamenti sul territorio. (Zito): “Normale dialettica all’interno di una coalizione quando ci sono delle criticità ovviamente da superare. Ma soprattutto si risolverà per il bene del centrodestra e della Basilicata. È un modo per riavvicinare i cittadini, soprattutto i giovani, ma soprattutto per formare quella che deve essere la nuova classe dirigente del futuro. Noi siamo un partito che si sta strutturando al meglio in Basilicata e attraverso queste attività stiamo appunto creando la nuova classe dirigente che abbia delle competenze, non sia improvvisata”.
Nel frattempo il centrosinistra, alle prese con un aspro confronto interno sulle comunali di Matera, non rinuncia al ruolo di pungolo e opposizione. La crisi è vera e resta una farsa alla sua chiusura poiché rispetto agli annunci non è stato affrontato alcun problema dei Lucani, scrive Lacorazza, capogruppo regionale del PD. Manca ancora il bilancio con danni evidenti a cittadini e imprese, aggiunge. Critici anche gli altri partiti. (Araneo): “Questo accade quando la maggioranza non è connessa da una vera coalizione e alleanza politica, ma dalla volontà e dallo sforzo di mantenere delle posizioni e delle postazioni di potere. Nel mentre c’è una comunità lucana che attende risposte”.

Orbene, val la pena, santo iddio, chiedersi cosa abbiano detto, tutti, nel servizio sopra testualmente riportato, Invito chiunque sia interessato al nulla artistico a rileggere ogni parola e a cercare di decifrarne il contenuto. L’operazione è praticamente impossibile, perchè sono riusciti a non dire letteralmente una cippa.

Una volta esisteva il politichese, oggi esiste l’arte di non dire un beneamato tubo senza neanche provare a essere criptici, le frasi si susseguono banali aggiungendo fuffa all’aria fritta. E’ bene notare come nessun esponente politico, da destra a sinistra e ritorno, sia riuscito a far capire cosa cappero sia successo in regione. E noi dovremmo berci questo cumulo di slogan o spot insignificanti come manifestazioni di politica, rimanendo, invece, queste, rappresentazioni di un vuoto di idee, all’interno di un acquario speciale dove i pesci rossi (cosiddetti politici) giocano una estenuante quadriglia alle spalle di un popolo allo stremo.

Proverò io a tradurre dal linguaggio dei figuranti politici all’italiano cosa potrebbe essere successo, sotto il titolo di crisi politica:

Fratelli d’Italia: siamo in credito di qualche postazione, cavolo.

Bardi: tranquilli che una quadra la troviamo.

Fratelli d’Italia: Giura!

Bardi: parola di generale in pensione.

Fratelli d’Italia: guarda che se non mantieni la parola qua salta tutto.

Bardi, ridendo sotto i baffi perchè sa che è un bluff di cartapesta: ma certo, tranquilli.

Fratelli d’Italia: allora ci vediamo lunedì e ci dici quali postazioni sono le nostre.

Bardi: D’accordo, a lunedì.

Da rilevare come anche i giornalisti non hanno avuto il coraggio, il buonsenso, l’autonomia per dire cosa significava questa presunta crisi. Si sono limitati a dire che la crisi era rientrata. Ma quale crisi, perchè crisi, come rientrata? Queste erano le domande giornalisticamente rilevanti. Ma vabbè, inutile parlarne.

Ora, dica il candidato, se, nel servizio trascritto, siano rinvenibili tracce di politica per il bene della Basilicata e se sì in quale percentuale. Approfondisca la relazione fra postazioni da assegnare a Fratelli d’Italia e bene della regione, determini, in quote percentuali, quanto, da parte degli interpreti di questa crisi, sia ascrivibile all’interesse generale e quanto agli interessi di bottega. Motivi, infine, il perchè, neanche da parte dell’opposizione, si sia parlato in termini chiari, evitando di parlare del vero oggetto della crisi e se, tale uniformità di fatuità, non sia ascrivibile a un appiattimento sotto il livello di guardia della serietà della qualità del fattore umano in politica nella nostra terra.

Ai migliori elaborati verrà assegnato un biglietto di sola andata per trasferirsi definitivamente da questa valle di lacrime.

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