Alla fine dobbiamo pur rendercene conto, diamine! Sono i partiti che non vogliono che gli enti territoriali siano ben governati. Non c’è spiegazione diversa. Diversamente perchè proporre amministratori inadeguati, inesperti (quasi si trattasse di un esperimento), scelti senza un criterio serio e riferito al saper amministrare, tirati fuori dal cilindro magico di un segretario di partito?

Quale approfondimento, quale articolato studio porta i partiti a decidere chi sarà il candidato sindaco o governatore o direttore generale o cos’altro? Che a me risulti, nessuno, ma dico l’ovvio perchè è sotto gli occhi di tutti.

Evidentemente a loro non interessa il buon governo, se è vero come lo è che anche a fronte di 5 anni disastrosi, o incolori, hanno il coraggio di dire che si è governato bene, negando l’evidenza.

A noi cittadini, invece, interessa essere ben governati, cioè con giustizia e lungimiranza. Ora non è che giustizia e lungimiranza si trovino negli spacci dei partiti, ma occorre che siano già patrimonio del candidato. Ma se i candidati sono personaggi in cerca di gloria, occupazione e stipendio, difficilmente saranno in possesso delle capacità, morali e professionali, per affrontare l’arduo impegno.

Ma, lo ricordo a me stesso, i partiti se ne fregano e ci propinano l’impossibile.

Amministrare è, però, una cosa seria e importante, e faticosa, non un passatempo. E questo sia per la maggioranza che per la minoranza, perchè solo assieme fanno la democrazia.

Un giocatore di calcio lo si lancia in prima squadra quando è pronto e dimostra di valere. Un politico lo si inventa da nulla, raccattandolo ovunque, e sperando che abbia cervello e capacità, oltre che competenza; non si verifica prima se siano in possesso di cotanto retroterra.

Quindi anche questa volta che Iddio ce la mandi buona. Finora non è stato clemente, ma, fino alla fine, avrà pietà di noi, incapaci come siamo di vedercela da soli?