Il diritto a una buona amministrazione è un principio che si basa sul sarcasmo dell’Unione Europea verso l’Italia.
Sapere che fra i miei diritti, in quanto cittadino, v’è quello ad una buona amministrazione, gratifica ma fa anche sorridere.
E’ questo, infatti, un diritto fondamentale dell’Unione Europea.
Ora, considerato che, la crisi idrica vera e propria icona in tal senso, noi di buona amministrazione ne abbiamo storicamente vista davvero poca, c’è da chiedersi come questo diritto possa mai essere tutelato.
Di un diritto, infatti, non tutelabile, non sapremmo che farcene e alla fine risulterebbe finanche ironico, anzi sarcastico, e di tutto c’è bisogno, tranne che di carte costituzionali o manifesti di diritti fondamentali non attuabili e finanche regolarmente violati, perchè privi di tutela e sanzione.
L’articolo che nobilita la nostra posizione di cittadini è il 41 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Traducendo il principio, per esempio in riferimento ai fatti recenti che ci hanno visti consumatori di un’acqua fino a ieri ritenuta pericolosa anche per le pietre, ci sarebbe da chiedersi se tutto quello che è avvenuto attorno e all’interno della diga della Camastra sia sussumibile nell’alveo del rispetto del diritto a una buona amministrazione.
A prescindere dalle grasse risate, la cui eco arriva fino a Roma, del buon Franti, dubito che ci sia una persona una in grado di affermare di aver visto questo suo fondamentale diritto rispettato negli anni.
Ora, se questo diritto non è tutelabile, almeno chi non ha ben amministrato pensasse a farsi fuori da solo, perbacco. O lo cacciassero a calci nel sedere. Ma il problema è sempre lo stesso: chi caccerebbe chi? Se sono tutti (o quasi) figli (gli amministratori) di scelte non valoriali ma di potere, chi può assumersi il potere di giudicare un altro?
Fa bene la Procura a far fare le indagini sull’acqua a un ente terzo; è semplicemente doveroso, ma avrebbe dovuto optare per questa scelta già la Regione, evitando di dare l’incarico a chi ha nominato qualche mese o anno fa.
Il bello è che se anche fosse tutto a posto, come usa dire, ciononostante nessuno può azzardare a dire che il problema sia risolto e che non richieda ancora uno sforzo incredibile per normalizzare la situazione.
Male amministrati!
E non c’è colore politico che si salvi.
Quanto alla auspicabile Commissione di inchiesta proposta e non voluta dalla maggioranza:
a margine che una commissione composta da quei politici che ci hanno condotto per mano a questo punto, lascia seri dubbi di affidabilità, rimane lo sconcerto per la bocciatura della proposta, giacchè sarebbe utile a chiunque, ivi compreso chi governa, sapere se ci sono state, e nel caso quali, mancanze amministrative. A meno che non si voglia evitarla per paura. Comunque è stupido ingenerare questo dubbio, politicamente maldestro. Cosa dobbiamo pensare?
Vero, la politica non è per tutti e a dimostrarcelo ogni giorno sono proprio i politici.
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