La coerenza vince sempre (e Franti rise).
Quando gli opinionisti si fanno giudici.
Sinner ha patteggiato, ma secondo i quotidiani, pressocchè tutti, è lui la vittima: cioè, non era colpevole ma si è piegato per amor di team e qualche altra diavoleria.
I giornali lo assolvono, mentre lui si riconosce responsabile. Come se un reo confesso non venisse tenuto in nessun conto.
Eppure Sinner non ha chiesto solidarietà, non si è pubblicamente dichiarato vittima, non ha piatito elemosina umana. Ha fatto i suoi calcoli e punto.
Ma la stampa si sente in dovere di difenderlo ergendosi a giudice, divino, par di capire, visto che non celebra processi né analizza prove e provette.
E, probabilmente, la massa di tifosi si lascerà influenzare dall’opinione della stampa, senza riuscire a farsene una propria.
Facile pensare o, meglio, rendersi conto, che non è così per tutti coloro che, magari spinti da uguale esigenza, preferiscano patteggiare. Per esempio Toti, governatore della Liguria che a causa di un patteggiamento si è dimesso e non fa politica. Sinner continuerà a giocare e vincere, corroborato dall’amorevole comprensione di chiunque.
Due misure e due pesi.
Perché è facile e offre certezze schierarsi col più forte; Toti non lo sarebbe più stato, il furbo Sinner sicuramente sì. Quanto a quest’ultimo, calcolatore com’è (quando si preferisce una sciata a Mattarella, i calcoli si sanno ben fare), avrà programmato riposo, la cura di qualche acciacco e una preparazione che lo porterà di nuovo in capo al mondo, come se nulla fosse accaduto.
Ricordo altri atleti famosi stangati da questioni simili e mi costringo a metter da parte il disagio che avverto, consapevole che si è attuata soltanto la legge che da sempre, seppur non scritta, vige imperterrita e cioè la legge del più forte. Non c’è giustizia che tenga, tribunale che ne sia estraneo e che non la conservi integra nei cromosomi, facendola fuoriuscire mascherandola con un comma, un decreto o una originale interpretazione di una prova, unico vero faro nell’esercitare la relativa funzione.
E mi immagino la noia quando si trattino questioni che non sono sussumibili nel suo alveo, penso a quelle cause fra poveri che tanto devono annoiare gli organi della giustizia. Ma serve per tenere la baracca ritta e dissimulare il vero stato di diritto.
Però, per una volta, tutti i giornali, trasversalmente, hanno espresso la stessa ipocrita opinione, vivaddio, su quella legge sono d’accordo anche loro.
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