La politica viene dopo di Sanremo.
E non solo.
Sì, una considerazione politica si impone.
Come giudicare, nzomma, questo (quasi) primo anno del sindaco Telesca?
Scusa che significa nzomma?
Bene, ti ringrazio per la domanda. Nzomma è una forma sincopata, tipica del tartaglione, con lieve inclinazione dialettale, che traduce l’avverbio insomma.
Bella!
Sì, molto bella.
Posso usarla anche io?
Perbacco ne hai facoltà.
Come i parlamentari?
Più o meno, dai. Non proprio precisamente, ma sì, ci sta.
Che forza. Nzomma, nzomma, nzomma, figo.
Ok, e ora che hai assimilato questa bellissima parola, torniamo al punto della nostra conversazione, e, dicevo, occorre una analisi politica di questo primo anno di Telesca sindaco, nonevèro.
Ma, nonevèro tutto attaccato?
Sì, come ritapavone, tutto d’un fiato.
Canederli! Ma è lussuoso. Nonevèro, nonevèro, nonevèro. Ma pure questo è dialetto della zona?
No, diciamo che il nonevèro è usato da tante parti, poi è l’inflessione dialettale che, diciamo, targa, l’espressione.
Ma quante ne sai, nonevèro, nonevèro, nonevèro.
Allora questa sintesi politica, porca miseria?
Porca miseria, questa la conoscevo già. Ma è sempre bella, porca miseria. Questa non è da pronunciare tutta attaccata, tipo porcamiseria?
Bella domanda, e ti ringrazio per avermela posta. Dunque diciamo che dal ritapavone in poi potremmo anche immaginare una soluzione in unica parola, benchè non so se ne valga la pena. E sai perché? Perché se le tieni divise puoi anche cambiare idea a metà strada e dire, che so, porca zozza di quella miseria, ecco.
Capisco, porcazozzadiquellamiseria.
Ehi, non male. E Telesca e il suo primo anno?
Domani, dai, stasera c’è Sanremo.
Vabbè ne parliamo la settimana prossima.
Ecco. Quando si dice rispetto delle priorità.
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