La fede non ha bisogno della ragione.
Consapevolezza è sapere quello che si sta facendo o dicendo.
Il più delle volte non lo siamo, dico consapevoli. Per esempio, tante volte in un giorno diciamo cose di una banalità esplosiva e, se ne fossimo davvero consapevoli, non le diremmo, non foss’altro che per vergogna.
Ma come si fa a essere consapevoli in ogni momento della nostra vita?
Andrebbe chiesto a un buddhista praticante, il quale ci risponderebbe con un incomprensibile koan, a significare che anche quella domanda non andava posta.
L’Atalanta ha subito troppi infortuni quest’anno e per questo a un certo punto è diventata meno brillante. Qualcosa va cambiato nella preparazione.
Il Potenza da piacevole sorpresa a incompiuta. Ho visto il pullman del Cerignola calcio scortato dalle forze dell’ordine, manco fossimo in Ucraina. Qualcosa non torna e qualche calcolo è stato sbagliato.
Fare un fioretto e rispettarlo alla lunga dà grande soddisfazione, ci si sente superiori, capaci di, e non è poco.
Dal cristiano predicare l’umiltà siamo finiti al moderno predicare di essere capaci, la chiamano motivazione, alla fine è solo una sovrastima di sé, dannosa oltremodo.
Il sacrificio paga, non c’è dubbio, ma non nel senso economico, da questo punto di vista paga più un bluff. Ecco siamo nell’epoca del bluff sociale.
Troppi disoccupati; una minima parte finisce per far politica, che è come ottenere anche un titolo di studio, perché ti senti e ti vedono come uno che ne capisce, uno che si è fatto largo, la maggior parte, però, rimane a spasso a elucubrare o massimi sistemi o sistemi minimi, tipo come arrangiarsi.
Torneremo, caso mai lo fossimo mai stati, a essere educati e gentili, lo giuro. E non fate caso alle due dita incrociate, è solo un crampo.
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