Per completare il discorso “alienazione al consigliere in carica” val la pena ricordare cosa dice il Regolamento Comunale per l’alienazione dei beni immobili” che, immagino, i funzionari comunali recitino regolarmente a memoria.

L’art. 9 prevede che la trattativa privata sia inderogabilmente preceduta da una gara ufficiosa. Nel nostro caso non vi è stata alcuna gara ufficiosa.

L’art. 10, invece, prevede la trattativa diretta, usata nel caso specifico, esclusivamente quando si tratta di alienazione di immobili per i quali si possa dimostrare un interesse di natura circoscritta alla zona di ubicazione dell’immobile a determinate categorie di soggetti (frontisti, confinanti ecc.) e che comunque costituiscano beni residuali o di difficile utilizzo per l’Amministrazione (ad esempio relitti, pertinenze stradali etc.).

La domanda è può un locale essere considerato relitto o di difficile utilizzo per l’Amministrazione, e se sì, perchè?

Il provvedimento, a riguardo, non riporta alcuna motivazione.

Ora considerato che le irregolarità regolamentari sono diverse e che il codice civile, non già il mio regolamento di condominio, impedisce un’alienazione a un consigliere, vien da chiedersi se l’ignoranza collettiva, che ha caratterizzato la vicenda, tenuto conto della presenza di dirigenti competenti, segretari generali pure e di un numero di avvocati che, fra richiedente, consiglieri votanti, astenuti e assenti, erano davvero tanti, di destra, di sinistra, di centrocampo, offensivi o di contenimento, sia da addebitare a una incursione aliena dai toni e dai possibili esiti catastrofici, dal momento che potrebbe ripetersi o aggravarsi la patologia, a questo punto, dagli esiti imprevedibili, o piuttosto non si sia trattato di un virus.

Ogni indagine utile sarà ben accettata, ogni rimedio accolto con giubilo, niente niente mettono in vendita, chissà in favore di chi, pure la piscina comunale (ritenendola relitto) o la famosa fontana di San Gerardo, cui più volte è stato appiccato il fuoco senza che se ne scoprisse l’autore (detto popolare).