Sempre a disposizione.

Sempre a disposizione.

Abbiamo scelto un professionista abbastanza sconosciuto politicamente, esperienza politica tracce, uno, insomma, che suscitasse nell’urna il classico “ma chi è”?

Di più proprio non potevamo.

Come vedete abbiamo scelto un professionista abbastanza sconosciuto politicamente, esperienza politica tracce, uno, insomma, che suscitasse nell’urna il classico “ma chi è”? Figlio del cosiddetto campo largo, ma tanto largo da non distinguere più i confini del campo.

Innocuo? Beh!, sfidiamo chiunque a dimostrare che non lo sia.

Dice: ma perchè?

Cavolo, ma perchè innanzitutto siamo signori, e poi perchè la politica, quella vera, non vede forze contrapposte ma una comune regia nascosta che, come nei campionati di calcio si decide prima chi deve vincere, tipo l’Inter o la Juve Stabia, per dire, così decide per i governi regionali, salvo poi redistribuire negli anni gli incarichi per quel necessario equilibrio fra forze politiche, tutte, beninteso, al servizio di chi decide per tutti.

Ora, insomma, tira il centro destra, fra qualche anno chissà e nel frattempo si giuoca.

Si spiega così, ma lo dico a me stesso, la inconsistenza dei programmi elettorali e la pochezza dei candidati. Una totale, generica, fenomenale ed elefentiaca fuffa.

Niente di costruito nel tempo, ma una improvvisazione continua figlia della sudditanza e della pigrizia dei padroni del vapore.

I partiti, ormai cosiddetti liquidi, non hanno spessore, idee, cioè non debbono proprio averne, perchè non ce ne è bisogno. E i risultati mi cosano, direbbe il più famoso consigliere comunale d’Italia.

Non so voi, ma io a votare non ci vado; la particina che il copione prevede per me, la lascio ad altri, io, quel giorno, ho appuntamento con la callista.

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