Sarri che si dimette è un segnale meraviglioso e un messaggio a tutta l’Italia.
Dimettersi non è un gesto da perdenti, come stupidamente dice un ex vincente ma ormai buon perdente come De Laurentis.
Dimettersi è un gesto nobile, invece, ormai in disuso, perchè, peraltro, corrisponde anche alla rinuncia al denaro connesso all’incarico.
Dimettersi è come tacere, ovvero non fare del cicaleccio inutile e rumoroso, è riservatezza, è eleganza.
Dimettersi comporta una rinuncia e rinunciare è cristiano, buddista, cattolico, è, cioè, alla base di una spiritualità elevate e praticata.
Chi si dimette sa mettersi in discussione e dimostra che si vive anche di altro che di apparenza e danaro.
Chi non si è dimesso almeno una volta nella vita sopravvive a un livello più basso, lì dove domina il cicaleccio, la presunzione e il sapere per sentito dire.
Viva Sarri.
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