Considerazioni a margine di uno spettacolo scadente.

Considerazioni a margine di uno spettacolo scadente.

Non credo nella società, negli Stati, credo nell’individuo.
Borges

I candidati sindaci che si sono “apparentati” singolarmente e non come liste, hanno indiscutibilmente tradito un’idea e i loro aderenti. Non hanno tradito i loro personali sogni, che si sono realizzati in parte e si stanno per realizzare in pieno.

Forse è per cose di questo tipo che Borges arrivava ad affermare di non credere nella società, negli stati e io aggiungo nelle formazioni sociali, nei partiti, nei gruppi civici, ma di credere negli individui. Sono questi che cambiano o rovinano il mondo. E’ sempre il fattore personale che fa la differenza: in un ufficio pubblico un funzionario responsabile, cosciente e laborioso, lo fa brillare di suo; un funzionario negligente ne compromette tutto il funzionamento; oppure, nella giustizia, un avvocato onesto e bravo, rende un servizio prestigioso e utile, uno sleale e disonesto, rende un servizio pericoloso; un magistrato preparato e disinteressato, fa sentenze giuste, uno corrotto rende invivibile e incivile il contesto sociale in cui opera. Infine un politico che sa di compiere una missione, fa del bene, uno scaltro e intento a perseguire intenti personali o di bottega, fa del male.

Non c’è sistema cattivo che non possa brillare per una componente umana positiva, come non c’è sistema perfetto che non possa sembrare il peggiore per una componente umana scadente.

La saggezza antica, quella che aveva inventato la democrazia, era meno democratica quando si preoccupava di chi dovesse governare una democrazia: un sistema così delicato, che presuppone una cittadinanza partecipe, responsabile, saggia e onesta, come la democrazia, può diventare uno strumento letale in mano a una persona che non sia un’eccellenza. Per questo sono previsti i controlli, ma se i controlli non controllano trasformandosi in una falla, la nave affonda rapidamente o si trasforma in un inferno galleggiante, dal quale è meglio provare a scappare, anche rischiando la vita.

Ecco, la nostra democrazia deviata proprio nella corruttibilità dei controlli ha fondato la sua forza.

Il controllo per antonomasia è quello della giustizia, i cui tempi sono incoerenti col servizio che deve rendere. I controlli amministrativi vivono nella discrezionalità più anarchica possibile e immaginabile, essendo condizionati dalla politica e dalle lusinghe di una carriera brillante.

Quindi gli individui fanno la differenza, sempre e comunque.

Io sono convinto, cioè mi sono persuaso con l’esperienza, che un politico non possa mai essere un grand’uomo e questo proprio per la ormai cronica distorsione del sistema che inibisce a persone eccellenti di fare politica, tutta impegnata, questa, a distribuire deleghe e incarichi come si trattasse di distribuire sussidi ai bisognosi, assicurandosi, così, fedeltà e obbedienza, giammai scelte giuste. E se accade, talvolta, di trovarsi per politico un grand’uomo, si è trattato di un errore e quella persona non sta nel posto giusto perchè operando bene può contagiare altri.

Perchè un individuo positivo è contagioso e contribuisce a mantenere in piedi la baracca sociale, impedendo che il tutti contro tutti, la corsa all’accaparramento, il privilegio, la malacreanza distruggano una società. Un individuo positivo è la percentuale di bene fisiologica per la sopravvivenza, anche se costretto a operare in un ambito ristretto e poco appariscente, anche se costretto nelle galere sociali dalla politica e dai suoi maleodoranti contorni, fatti di corti, servi e parassiti.

Un individuo positivo ne vale un milione di negativi. Questi ultimi non sono contagiosi, ma fanno prigionieri, un uomo positivo è sicuramente contagioso.

Bacioni, liberi e impacchettati in confezione da tre.

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