Saluto con gratitudine la presenza dei vigili urbani all’uscita di scuola del liceo classico a Potenza.

Chi ha deciso di controllare il selvaggio parcheggio in doppia e terza fila attorno alle tredici ha cancellato anni di anarchia urbana.

Una scelta rivoluzionaria che spero educhi e continui a essere realizzata quotidianamente fino a quando genitori e figli si siano resi conto che fare due passi a quell’età ancora non è peccato e che esistono pure i servizi pubblici o le biciclette o i monopattini. I genitori, affrancati dal servizio no stop di autista potranno dedicarsi ad attività ludiche o sportive per riempire gli spazi nuovi di vita.

Si potrebbe dire che in via Vaccaro è tornata la legalità. Magari questa facesse ingresso in altre zone ancora scure sarebbe un bel momento di crescita.

Nel frattempo è stato inaugurato il Terminal di Gallitello. Pare sia molto bello. Magari venisse usato al cento per cento e non all’un per cento, come è ora, non sarebbe male. I mezzi pubblici, oggi come oggi, sono teatri della solitudine, luoghi isolati, buoni per la meditazione esistenziale. Non servono la comunità, la adornano senza essere utilizzati. Danno l’idea di un plastico in una stanza dei giochi. La folla dei politici della inaugurazione difficilmente si ripeterà con gli utenti. Un’idea per incentivarne l’uso potrebbe essere quella di piantare figure umane di legno fisse, tipo il vigile con la paletta, il passante con la borsa della spesa, lo studente in bicicletta ecc., a misura reale, in modo da vivacizzare quei luoghi, come le piante finte negli ambienti al chiuso, tipo presepe.

Un’idea come un’altra, uno spot permanente, uno slogan visivo, un invito all’uso del mezzo pubblico, ironico, divertente, chissà, forse anche stimolante.

In attesa che la democrazia torni a essere la contrapposizione fra maggioranza e minoranza e non la loro compiaciuta convivenza mi è gradito porgere cordiali saluti.