Acrobati, saltimbanchi, giocolieri, maghi e domatori.
Le dinamiche regionali lucane offrono sempre notevoli spunti di cattivo gusto o di magnifici testacoda da formula uno.
Per esempio e andando per ordine di cattivo gusto. Che le donne, ormai in posizione più che paritaria, almeno in politica, sappiano farsi carico delle esigenze familiari è cosa nota. Una volta lo stipendio lo portava l’uomo. Ora non solo lo porta la donna, ma, spesso, lo procura anche ai familiari. Penso ai nuovi collaboratori dell’ufficio di vice presidenza regionale che si è arricchito dell’esperienza internazionale di un familiare della vice presidente. Ora, è evidente che ognuno vuole avere attorno gente di fiducia, ma dare un lavoro ben pagato coi soldi pubblici a un familiare è un’altra cosa.
Pare la legge lo consenta e ci mancherebbe, diversamente ne avrebbero fatta un’altra contraria e, a tal proposito, nell’attesa che altri familiari di uniscano a quella grande famiglia regionale che tollera precari ma mai se familiari, è di tutto rilievo la proposta di legge dell’opposizione sulla revoca o integrale riforma della prima legge della nuova legislatura, quella che aumentava il guiderdone mensile ai consiglieri.
Orbene l’opposizione tutta, dopo essersi astenuta nella votazione della legge n. 2/24, il primo atto legislativo del Bardi 2, fatta eccezione per il consigliere Bochicchio che pare l’abbia votata, melius re perpensa, con piglio di chi te la farà vedere, ha presentato un disegno di legge che vuole revocare nei fatti quella legge nei confronti della quale non votarono contro.
Quindi da un’astensione silenziosa (la notizia fu riportata dal Fatto Quotidiano, non da una inorridita opposizione, sia chiaro) a una proposta a cose fatte e digerite. Un testacoda da formula uno, perbacco, che dà ampie garanzie sul fatto che questa proposta è stata avanzata con la cosiddetta fune al collo, magari dettata da Roma (tanto non sono soldi che vanno lì).
Ora sarà entusiasmante come la finale dei cento metri all’Olimpiade vedere cosa farà la maggioranza. Le ipotesi sono due:
- difesa a spada tratta di una legge giusta. La coerenza al potere. Con libero e pubblico spernacchiamento per il firmatario Bochicchio che, a questo punto, è chiaro che firmerebbe di tutto: sì alla legge, no alla legge, forse alla legge, o un fantastico magari;
- un complicato ritorno sui propri passi, del tipo, ci eravamo sbagliati, mutuando un recente ma già di moda verrismo.
Vedremo, perbacco. Lo spettacolo sarà avvincente.
A pensarci: può succedere che le prime due leggi della nuova legislatura riguarderanno questioni di soldi ai consiglieri, di che essere orgoglioni. Il resto può aspettare, perbacco, diamine e che cazzo.
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